martedì 31 marzo 2015

Medusa ha letto: La Dannazione della Sirena di Ornella Calcagnile






Sinossi:
L’oceano nasconde rare beltà come sirene e tritoni. Ma la bellezza e la longevità, il privilegio di vivere sia negli abissi che sulla terra, hanno caro prezzo: la dannazione.
Tide è una sirena che rifiuta i lati oscuri della sua specie e prima che la maledizione tocchi anche lei, scappa per vivere serenamente ciò che le resta della sua esistenza. Si nasconde nel Mediterraneo dove si lascia cullare dal calore delle sue acque e delle popolazioni costiere, finché non si innamora di Marsiglia e non incontra Florian, che le regala nuove sensazioni e sapori. L’idillio, purtroppo, si interrompe sul nascere; le sorelle della giovane sirena, dopo aver ucciso Florian, trascinano Tide nel loro regno, punendola duramente e riportandola sulla retta via. Lei è la loro adescatrice di uomini, ha il compito di sfamare la sua famiglia con carni umane, da cui dipende la loro sopravvivenza.
Tide, determinata a non subire più castighi, accetta con rammarico quel ruolo che da sempre la opprime e che detesta, ma una sera quella fermezza vacilla: Enrico, giovane italiano, le riporta alla mente ricordi tanto piacevoli quanto dolorosi, ponendola nuovamente di fronte a una scelta, in bilico tra coscienza e razionalità: risparmiarlo o cedere alle pressioni delle sue fameliche sorelle? 

Medusa pensa:
Ho letto con molto piacere questo racconto, conosco i lavori dell'autrice e anche questa volta non si è smentita. 
Tide è una sirena, in contrasto con le tradizioni del suo popolo decide di fuggire. Le sirene non sono solo bellissime creature degli abissi, ma mostri voraci che si cibano anche di carne umana. Tide rifiuta il suo destino, non vuole piegarsi a quelle leggi che faranno di lei una predatrice. Ma è davvero così facile ribellarsi alla sorte? Amo le storie di sirene, la letteratura è piena di favole e miti su queste creature così affascinanti. L'autrice si discosta ampiamente dalla figura della sirena delle favole, e rende pienamente giustizia al mito della creatura leggendaria ammaliatrice e crudele.
Un racconto da assaporare lentamente, un viaggio tra il mito e la modernità. Attendo di leggere altro di questa promettente autrice.  





martedì 24 marzo 2015

L'Antro cerca collaboratori

Vi sarete accorti che non riusciamo a essere più presenti come i primi tempi. Questo perché molti di noi sono sotto il periodo degli esami universitari, altri hanno avuto qualche problema in famiglia, altri ancora di salute. A questo nostro progetto teniamo molto e non vorremmo perderlo, ma il nostro desiderio è anche quello di curarlo come merita, perché è un po' di tutti, lettori e scrittori italiani che meritano uno spazio tutto loro. Quindi bando alle ciance. Abbiamo bisogno di aiuto. Ci serve gente pronta a leggere, recensire, fare anteprime, gestire interviste... animare il gruppo. Se si forma una bella squadra non sarà gravoso per nessuno e il gruppo, di ormai 626 membri, compresa la pagina e il blog che conta ormai più di 2.800 visite, arriverebbe allo scopo che ci eravamo prefissate all'inizio. Se volete darci una mano, saremo bel felici di allargare la squadra.

mercoledì 18 marzo 2015

Focus on: Mezzo vampiro di Belinda Laj
Buona sera, non ho ancora finito di sorprendervi. Corro a  presentarvi questa succulenta novità, un libro molto intrigante di un'autrice esordiente a cui auguro tanti in bocca al lupo. 

 



Sinossi:
 Julian Laurent non è come gli altri vampiri: lui non ha ricevuto il marchio dal Signore degli Immortali. Per questo motivo la sua permanenza all’interno della Damned Academy non sarà facile; oltre a dover affrontare il disprezzo di vampiri, angeli, demoni e mezzosangue, dovrà vedersela con Mia, una ex ragazza di cui non ricorda nulla. Julian crede che tutti i suoi problemi si riducano a questo, ma presto capirà che in gioco c’è molto di più. I trasformati gli danno la caccia per ucciderlo, e un pericoloso potere che nessuno dovrebbe avere sta crescendo dentro di lui. Grazie a Ray, un altro vampiro, scoprirà cosa è realmente il marchio: uno strumento con cui il loro Signore, Blake, tiene in proprio potere gli immortali. Liberare gli studenti dall’influenza del marchio non sarà affatto semplice, anche perché Julian crede di essere legato a Blake da un filo invisibile, e la realtà è peggio di quanto possa immaginare. 

Dicono i lettori:
Ho comprato “Mezzo Vampiro” perché avevo letto degli estratti,prima della pubblicazione,che mi avevano incuriosita molto.
Sapevo che era un libro di esordio ma,a lettura terminata,ho chiesto comunque conferma all’autrice.
Il motivo è molto semplice,dalla prima all’ultima pagina si ha la sensazione di leggere il nuovo libro di uno scrittore affermato.
Le scene e le ambientazioni sono descritte in maniera interessante senza soffermarsi su troppi particolari cosicché ci si possa concentrare solo sulla trama che si fa più intrigante pagina dopo pagina.
Fino alla fine non capiamo chi sia davvero il buono e chi il cattivo perché ci vengono dati tanti indizi che ogni volta rimettono in discussione quello che pensavamo di aver già capito.
Ho trovato difficile provare simpatia per Julian, il protagonista,e l’ho trovato strano così ho pensato a questo romanzo come un racconto corale dove ognuno ha un suo ruolo importante.
Ho amato invece Hunter,il migliore amico di Julian,per la sua coerenza e la sua lealtà ostinata e ammirevole e Mia per la caparbietà.
Insomma,per me questo romanzo non perde un colpo dall’inizio alla fine quindi lo consiglio vivamente.
In attesa del seguito,ovviamente!
Focus on: Sweet Destiny di Giovanna Mazzilli.

Buona sera sibillettori, oggi i miei riflettori sono puntati su questo libro. Tornato con una nuova e accattivante veste grafica, non potevo certo farmelo scappare.


 


Sinossi:
 Quando Charlotte, una ragazza semplice e molto legata alla famiglia, perde il lavoro pensa che la sua vita stia lentamente sprofondando verso il baratro. Ma lo scontro inaspettato col ragazzo dei suoi sogni darà una nuova svolta alla sua esistenza. La presenza di Eric, un poliziotto di San Francisco, la porterà a credere che il destino di ognuno sia realmente scritto e che nessuno possa cambiarlo. Due esistenze che si legheranno a doppio filo. Purtroppo la felicità, nonostante sia dietro l’angolo, a volte sembra davvero irraggiungibile. L’odio, la follia e la distanza s’intrometteranno tra i due, minacciando il loro futuro. Riusciranno a sopportare tutto, sfidando apertamente il fato beffardo? Sweet Destiny: una storia dolce e passionale che vi farà credere che l’amore è scritto nel destino. 

Dicono i lettori:
Esiste il colpo di fulmine?
Un amore nato così può durare?

Questa storia ce lo racconta attraverso i suoi personaggi
E' una storia molto dolce ed intensa, nulla è lasciato al caso
La storia ti prende talmente tanto che non riesci a staccarti per scoprire cosa succederà nella pagina successiva
Bellissima

***

 
Romanzo dai contorni particolari, trama intrecciata con maestria da un'autrice emergente.
Mi ha donato ore piacevoli, riuscendo a trasportarmi nelle vite dei due protagonisti.
Ho vissuto il loro amore non solo da spettatore esterno.
Ha creato una romantica storia animata, dall'inizio alla fine, da un pathos incalzante. Complimenti e lo consiglio vivamente a chi ama i romanzi d'amore con intrecci di suspense.

martedì 17 marzo 2015

Blog Tour: Apostasia di Marie Albes.

Buon giorno sibillettori, oggi siamo liete di ospitare la 12° tappa di questo interessante blog tour tutto dedicato all'ultimo libro di Marie Albes "Apostasia"









Sinossi:
Non si muore per amore, siamo progettati per sopportarlo.
Chiara affronta la sua vita con il sorriso: sono ormai dieci anni che vive in un piccolo convento nelle campagne fiorentine dove il tempo pare essersi fermato, e la fede che l'ha spinta a prendere i voti sembra crescere come un fiore in primavera.
Ma ecco che un giorno arriva José Velasco – giovane spagnolo venuto in Italia per scoprire il segreto che tormenta la sua famiglia da anni – e per la prima volta Chiara sente qualcosa palpitarle dentro al petto, un sentimento profondamente sbagliato per una ragazza che indossa un velo come il suo.
Così l'amore inizia il suo gioco di sguardi, e mentre José è costretto a lavorare nelle campagne intorno al convento per riuscire a indagare sul proprio passato, Chiara passa le giornate aspettando l'ora di lezione che trascorre con lui, per insegnargli una lingua che in realtà José conosce già abbastanza bene.
Nel frattempo l'estate scivola via, lasciando che Chiara e José continuino a inseguirsi a vicenda, ormai incapaci di ignorare ciò che li invade, ma allo stesso tempo impauriti da un vincolo che rappresenta qualcosa di più pericoloso di un semplice voto monastico.





Medusa pensa:
Inizio col dire che ero piuttosto impaziente di leggere questo libro, Marie Albes è un'autrice di grande talento nel panorama self italiano e si è pienamente riconfermata con questo libro.
Chiara dai capelli color miele e gli occhi "strani".
Chiara che prega un Dio che forse non l'ascolta più. Cresciuta in un paesino dove l'ipocrisia si scontra con la fede, la sua vita scorre tranquilla, ma l'imprevisto è dietro l'angolo. Basta un attimo, un incidente e un voto che le cambierà la vita.
Ma può una parola, detta in un momento di sconforto, avere conseguenze drammatiche sulla vita?
Eppure Chiara abbraccia la sua fede e diventa suora, ignara dei piani che il destino ha in serbo per lei. Tutto ha inizio un giorno in cui, di ritorno dal paese, incontra un ragazzo straniero. L'emozione che quel giovane le provoca, è per lei fonte di confusione e imbarazzo. Così ha inizio il suo percorso, da innocente fanciulla dedita solo a Dio, a giovane donna innamorata.
Sì, perchè da quell'incontro qualcosa nella giovane suora cambia. Un mutamento dapprima lieve, che si trasforma con l'andare dei giorni. Un vagabondo e una suora, ma soprattutto un uomo e una donna.
Cosa gli riserverà il destino?
"Sì, l'amore è strano, nonchè orgoglioso e risoluto"
L'amore bussa quando meno te l'aspetti, può nascere in un cuore impreparato o fiorire all'improvviso da una menzogna.
Non andrò oltre perchè non voglio svelare altro di questa bellissima e particolare storia. I miei complimenti all'autice per essere riuscita a creare qualcosa di originale in un panorama, ultimamente, piuttosto monocorde. 




Link utili:
Sito dell'autrice:  www.mariealbes.com


domenica 22 febbraio 2015

PROSSIMA USCITA: ALI DI CENERE di Rossella C.

Buona domenica, Antro.
Oggi, Rossella C.  ci regala, in anteprima, due capitoli tratti dal suo romanzo New Adult di prossima pubblicazione.








Ali di Cenere è il primo volume di una trilogia chiamata Phoenix, dal tatuaggio che il protagonista porta sulla spalla  e come metafora del suo processo di guarigione morale e sentimentale che lui farà nel corso dei tre libri.

Sinossi :

 “Secondo la mitologia, la fenice è un essere immortale. Alla fine della propria vita muore trasformandosi in cenere e proprio dalle sue ceneri ritorna a nascere. Per quanto l'uccello voli in basso o in alto non ha importanza, morirà ma potrà rinascere e trovare una nuova vita. Le mie sono ali di cenere, non hanno speranza di tornare a volare.”

Mya ha 23 anni, è una studentessa e vive a San Diego insieme a Erika, la sua migliore amica. Ha alle spalle un tradimento d’amore e da allora non è più in grado di fidarsi degli uomini. Tutto cambia però quando nella sua vita irrompe Noah, un misterioso ragazzo dagli occhi azzurri, fotografo freelance, sempre in sella alla sua moto che riuscirà a sgretolare parte di quel muro che Mya aveva eretto attorno al proprio cuore.
Ma Noah sembra nascondere dei lati oscuri, enigmatici della propria vita, e per questo contro ogni aspettativa sarà proprio lui a cercare di frenare la passione improvvisa che li travolge.
Riuscirà Mya a fidarsi e ad avvicinarlo?

E se i segreti di Noah venissero poi alla luce?

PER VOI, UN PICCOLO ASSAGGIO:

                                     

CAPITOLO UNO

Drin!! Drin!!

Cavolo! Questa sveglia mi martella il cervello, dovrò cambiarla al più presto. La inserirò tra le cose da fare. Una lista questa che è diventata lunghissima ma che farò un giorno. Forse…“Mya alzati o faremo tardi!” tuona dalla sua stanza Erika, la mia coinquilina.

Mi alzo con riluttanza e vado in bagno. Lei è già pronta con i capelli  piastrati e il trucco perfetto. Ogni volta impiega un'eternità a lisciare i suoi capelli biondi, anche se non ne avrebbe bisogno perché sono perfetti già da quando si alza al mattino. Erika è bellissima ma è imperterrita, e impiega un’ora buona per prepararsi. Quando mi specchio io invece  vedo un mostro; le occhiaie ben visibili sul mio viso, a causa delle poche ore di sonno, non mi donano di certo. La nostra è una casa accogliente ma il luogo dov’è situata è alquanto rumoroso; sotto il nostro condominio si trova un piccolo pub-discoteca e questa è la motivazione del basso costo dell’affitto. Ma almeno abbiamo il college vicino. Entrambe frequentiamo l’università pubblica di San Diego, la quale offre la possibilità di avere delle stanze all’interno del campus. Ma nonostante ciò abbiamo preferito avere una casa tutta nostra, con le nostre comodità senza per forza doverci recare negli orari stabiliti alla mensa.
“Dai Mya sbrigati!”
“Arrivo, arrivo...”
Dopo aver indossato un paio di jeans e un maglioncino a girocollo bianco, prendo la mia borsa e mi infilo in ascensore. Sia lodato chi ha inventato gli specchi in queste minuscole cabine! È grazie a loro se riesco a sistemarmi i capelli all’ultimo minuto. Dopo svariati tentativi decido di lasciarli sciolti.
“Oh! Mya! Adoro i tuoi capelli, sono fantastici, sembrano cioccolato” dice Erika per poi fare una pausa. Sembra stia pensando a qualcosa. Infatti dopo qualche istante esclama: “Ho deciso! Me li farò tingere!”.
Alzo gli occhi al cielo.
“Ma hai sempre da lamentarti? Sei perfetta così come sei.” le rispondo sorridendo. Però devo dargliene atto. Anch’io adoro i miei capelli, lisci ma che formano dei piccoli boccoli sulle punte.

Al college arriviamo a piedi. Sono solo cinque minuti di cammino, e io e Erika ci dirigiamo subito alla lezione di scrittura creativa.
“Buongiorno ragazze!”
“Buongiorno Kyle”, rispondiamo in coro.
Kyle è un ragazzo non molto alto, ma carino, con tatuaggi e capelli rasati, tanto che sembra uscito dal telefilm di Prison Break. Ci conosciamo dalle superiori e siamo molto amici, seguiamo gli stessi corsi e lui vorrebbe diventare un giornalista proprio come me. Entriamo in aula e prendiamo tutti posto vicino. Dopo qualche minuto inizia subito la lezione, due ore per la precisione.  Adoro la letteratura, seguo questo corso con passione; non posso dire lo stesso di Kyle, che ho visto appisolarsi più volte mentre Erika sghignazzava come una scolaretta. Quei due non me la raccontano giusta, sono sempre pronti a stuzzicarsi, sembra esserci del tenero tra loro, solo che Erika è già impegnata da due anni ormai, con un ragazzo che lavora in una discoteca. Il suo nome è Mike, è carino ma non mi è mai sembrato il tipo adatto per lei, troppo serio e di poche parole. Al contrario Erika è un uragano, ti coinvolge in qualsiasi cosa faccia, sembra quasi impossibile dirle di no quando si mette una cosa in testa.
Finita la lezione usciamo nell’atrio per fumare una sigaretta. O meglio, guardo Kyle ed Erika fumarsela perché io non sono molto amante del fumo. In realtà neppure del fumo passivo, ma è un modo per prendermi una pausa con loro prima della prossima lezione.
“Mamma mia, questa lezione sembrava interminabile” dice Kyle
 “Non sai apprezzare la vera cultura” borbotto.
Mi guarda attonito “Ehi! Io l’apprezzo e molto. È solo che due ore con quell’insegnante sono davvero pesanti”
Alle sue parole scoppiamo tutti a ridere.
“L’ho notato”
Erika, gettando a terra la sigaretta e spegnendola con la punta della scarpa, annuncia:
“Ragazzi io vi lascio, m’aspetta un’altra  lezione”
“Cosa segui adesso?” le domanda Kyle,
“Storia”.
A quella semplice parola lui si porta una mano alla gola fingendo di soffocarsi.
“Dai!” Erika gli dà una pacca sulla spalla “Io vado”
“Ciao, ci vediamo dopo” aggiungo
Noi intanto ci dirigiamo al corso di giornalismo. In realtà è un seminario ma ci dà dei crediti extra; adoro il giornalismo ma questo corso per me è diventato faticoso perché la lezione è tenuta dalla Prof. Jhonson, una donna zitella e acida che sembra proprio avermi preso di mira. Mi affida sempre i compiti peggiori e critica ogni mio articolo.
Entriamo in classe e prendiamo posto. Subito dopo siamo seguiti dalla Jhonson che oggi ha optato per una gonnella che arriva fin sotto il ginocchio e che termina con delle pieghe di un improbabile color prugna, con abbinata una giacca bianco sporco. Un quadro a dir poco atroce!
“Buongiorno ragazzi” esordisce lei, “oggi ho un nuovo progetto da presentarvi, dovrete fare ….”
Viene interrotta subito dal rumore di un pugno che bussa alla porta. La Jhonson si indispettisce, ma invita ad entrare chiunque abbia bussato
“Buongiorno, perdonate l’interruzione”
La voce calda e profonda che ha appena parlato appartiene a un ragazzo moro dagli occhi azzurri, così limpidi e chiari da sembrare dello stesso colore del cielo. Anche da una certa distanza riescono a calamitarmi. Entra nell’aula mentre cala un silenzio tombale. Sorride alla Jhonson dall’alto del suo metro e novanta e si scusa di nuovo.
Quando quest’ultima riprende la facoltà di parlare risponde “Si figuri, nessun disturbo. Prego, prenda posto. Avevamo appena iniziato”.
Il suo atteggiamento accondiscendente mi lascia basita. Quando sono io a tardare non mi risponde mai in questo modo, anzi aggiunge sempre in tono stizzito un le piace dormire la mattina signorina Fisher! Adesso invece sembra essere quasi un’altra persona! Dopotutto non posso di certo biasimarla… Il ragazzo in jeans e maglioncino verde militare con scollo a V che mette in evidenza i muscoli delle braccia è una goduria per gli occhi. Attraversa l’aula con un sorriso sornione stampato sulla faccia… Che gran bastardo! Deve essere cosciente dell’effetto che fa sulle persone! Decido di non guardarlo. Non voglio che pensi che io sia un'altra di quelle ragazze che lo osserva estasiata, con la bava alla bocca. Mi raddrizzo e ascolto cos’ha da dire la Jhonson, che sta per riprendere a parlare.
“Come dicevo, ho un altro compito da assegnarvi. Questa volta però sarà un lavoro di gruppo. Voglio un articolo sui paesaggi di San Diego, sulle panoramiche, sulle bellezze che questa città può offrirci... insomma trovate qualcosa che possa piacermi”
Fantastico! Adesso ci saranno altri giorni da impegnare alla ricerca di qualcosa che possa soddisfarla e che toglierà tempo allo studio per la preparazione degli esami. A volte mi sento proprio afflitta. Almeno però questa volta posso scegliere cosa presentare nell’articolo...
“Signorina Fischer” mi chiama l’insegnante.
Tutti gli occhi si concentrano su di me.
“Vorrei che lei si occupasse delle panoramiche marine”
Ecco! Come non detto! Ha appena scelto lei per me!
“Mi stupisca! Per quanto riguarda i gruppi ci penseremo al prossimo incontro”.
“Va bene, Signora Jhonson”
Dal momento in cui gli occhi ritornano sulla professoressa, mi concedo di dare una sbirciatina alla mia destra, solo per vedere se ho colto l’attenzione di una certa persona. Eh sì! Il ragazzo dagli occhi azzurri mi sta proprio fissando! Ha ancora quel suo solito sorrisetto divertito stampato sul viso. Che vergogna! Mi volto subito, imbarazzata.
La professoressa comincia a spiegare le diverse fasi da affrontare per comporre un testo giornalistico, ma ormai non l’ascolto più. Ho la testa incassata nel collo per l’imbarazzo e sento ancora i suoi occhi sulla mia nuca. Kyle non mi calcola affatto, è sorprendentemente interessato alla lezione. Fingo di prendere qualche appunto in attesa che finisca mentre inizio ad avere una certa fame. La Jhonson finalmente conclude e poi ci saluta uscendo in fretta dall'aula. Io e Kyle ci alziamo per dirigerci alla porta; quando mi volto ancora una volta per dare un’occhiata alle mie spalle mi accorgo, tra un misto di sollievo ma anche di fastidio, di non essere più al centro delle attenzioni del bel ragazzo. Ora è concentrato a parlare con due studentesse del corso, rivolgendo loro un sorriso da far girare la testa. Resta al suo posto mentre le due gallinelle ridono e cercano in tutti i modi di toccarlo come se fossero gesti naturali. Non so neppure perché quella scena m'infastidisca, in fondo non so neppure il suo nome.
“Ehi, oggi sei proprio tra le nuvole eh?” mi dice Kyle con una gomitata, richiamando la mia attenzione.
“Scusami… Pensavo a quello che ha detto la Jhonson sul progetto giornalistico”
“Eh già! Spero di essere in gruppo con te, così farai tutto tu!” sorride
“Eh no! Sarà un lavoro equo, già dovrò sorbirmi le critiche della professoressa ma almeno stavolta saremo in due”
Erika ci raggiunge quasi di corsa.
“Ehilà ragazzi! Ho una fame! Sosta bagno poi dritti a casa?”
Annuisco alle sue parole. Non vedo l’ora di buttarmi a letto e passare il weekend da brava pantofolaia, senza fare assolutamente niente. Un riposo pre-esami. Le prossime settimane saranno davvero stressanti.

 



CAPITOLO 2


E’ sabato sera. Io ed Erika ci prepariamo per uscire. Non avevo una gran voglia, soprattutto perché ci sarà anche Mike, il ragazzo di Erika, ma lei ha insistito così tanto che alla fine ho deciso di chiamare Kyle per sapere se vuole accompagnarci anche lui.
Dopo alcuni squilli, finalmente risponde:
«Pronto, Mya?»
Deve aver letto il mio nome sul display.
«Ciao! Che fai?»
«Niente di interessante, guardo la Tv.»
«Fantastico!»
«Fantastico che io stia guardando al tv?» domanda incredulo
«No, fantastico che sei libero stasera; ti va di accompagnarmi ad un pub assieme a Erika?»
«Ci sarà anche quel pompato del fidanzato?» chiede sarcastico ma anche un po’ indispettito.
«Sì».
Alla mia affermazione, segue un attimo di silenzio
«Ehi! Ci sei ancora?»
«Sì ci sono, ma non mi va di incontrarlo borbotta.»
«Perché? Cos’ha che non va?» la mia voce stridula manifesta tutta la  delusione al pensiero di dover restare da sola stasera.
«Non mi piace!»
«Ti prego!» il mio tono si fa supplichevole ora «Non puoi lasciarmi da sola. Cosa succederà se poi vogliono appartarsi? Rimarrò sola al mio tavolo rischiando di attirare l'attenzione di qualche ubriaco che mi si avvicinerà e cercherà un approccio! Ti prego, per favore!»
Lo sento sbuffare ma poi aggiunge
«E va bene! Ma lo faccio solo per te, sappilo!»
«Grazie, grazie! Ti sono debitrice!»
«Passo a prendervi stasera alle nove, ok?»
«Si va bene, ma lascia la tua macchina qui...»
E prima che possa chiedermene il motivo, con molta prudenza, aggiungo «Andiamo tutti con una sola auto… quella di Mike»
Lo sento sbuffare ancora più forte ma per mia fortuna non cambia idea, e io chiudo la chiamata prima che possa farlo.

Alle nove siamo tutti pronti, Erika nel suo mini vestitino color crema, Kyle in tenuta da duro con giacca di pelle e jeans. Io ho optato per una maglietta grigia un po' scollata e un pantalone nero molto attillato che, con delle scarpe nere tacco dieci, riesce a darmi un certo slancio. Saliamo nell’auto di Mike e ci dirigiamo al locale. Durante il tragitto  Erika non fa altro che raccontare a Mike dei suoi ultimi progetti per lo studio il quale, totalmente estraniato, non l’ascolta affatto. Mi chiedo cosa possano avere in comune quei due.
Finalmente arriviamo e aspettiamo all’entrata del locale mentre Mike va a parcheggiare. Quando lui ci raggiunge, entriamo e prendiamo posto ad un tavolo. Non passa molto tempo, che vengono prese le nostre ordinazioni. Scelgo una pina colada; non voglio esagerare troppo stasera. Erika e Kyle scelgono invece lo stesso cocktail alla frutta, mentre Mike ordina una tequila.
Cerco di rompere il silenzio che si è creato da quando eravamo in macchina.
«Allora Mike, come ti vanno le cose? Sempre impegnato con il lavoro?»
Lui spalanca gli occhi come se gli avessi chiesto chi è stato il primo uomo a sbarcare sulla Luna. Domanda alla quale non saprebbe comunque rispondere …
«Tutto bene… ehm grazie».
Ma perché sembra così imbarazzato? In fondo questa è una domanda come un’altra. Intanto vedo Kyle sogghignare e guardare una Erika un po’ corrucciata.
«Che c’è tesoro, problemi al lavoro?» chiede lei calcando con enfasi la parola tesoro.
«No, no tutto bene davvero.» poi si volta a guardare Kyle e in maniera del tutto inaspettata domanda «Piuttosto a te come va? Lavori o ti fai mantenere gli studi?»
Sul volto ha disegnato un ghigno che non mi piace. Qui si mette male. Prima che possa farlo il mio amico intervengo io:
«Kyle è il migliore del nostro corso, dovrebbero pagarlo solo per i fantastici lavori che presenta, è davvero un genio!» rispondo mentre lo guardo e gli sorrido.
E’ vero, è molto bravo ma non ha una gran voglia di mettersi sui libri; preferisce l’aria aperta a quella viziata di una stanza. Tutto ciò che sa, lo apprende ai corsi o perché lo ha letto da qualche parte. È un vero genio, anche se dal suo aspetto non si direbbe.
«Oh Dio! Ma chi è quel gran figo?» urla Erika che sembra essersi dimenticata della presenza di Myke.
Ci voltiamo tutti per guardare.
Accidenti lui è qui!
Avverto un caldo improvviso. Il ragazzo dagli occhi ipnotici di stamattina è appena entrato attirando l’attenzione di non poche ragazze. Non riesco a capire con chi sia, ma mentre lo osservo guardarsi intorno la mia visuale viene interrotta dalla cameriera che ci porta le nostre ordinazioni, poggia i bicchieri e va subito via; quando lascia libero il campo visivo, del bellissimo ragazzo moro non c’è più traccia. Bevo il mio drink finché Erika non mi invita a ballare. Accetto all'istante e trascino con me Kyle, mentre invece Mike resta seduto al tavolo.
Le casse del locale suonano le note di Give me everythings di Pitbull.
«Adoro questa canzone!» urla Erika.
Ci dimeniamo tutti e tre come fossimo gli unici in pista. Mentre ridiamo alle stupide mosse di Kyle, io e Erika ci alterniamo per mostrargli invece come si muovono due vere ballerine sensuali, quando tra la folla vedo lui. E’ seduto al bar. Ha un gomito poggiato sul bancone e l’altra mano poggiata sulla coscia. Mi fissa. Per un attimo mi fermo domandandomi se è davvero me che sta guardando. Il suo sguardo mi ha folgorata.
«Che hai?» mi chiede Erika.
«Niente.» faccio segno con la mano di lasciar perdere e proseguiamo. Inizio a muovermi molto più lentamente guardando i miei amici ma sapendo di essere osservata da qualcun altro. Non so perché mi senta così audace stasera, non ho bevuto molto eppure mi sento euforica. Sento di ballare solo per lui. Voglio ballare solo per lui! Non mi fermo e continuo anche sulle note di Feel this moment. Stasera stanno sfoderando tutto il repertorio di Pitbull. I miei amici saltano, si agitano e io li seguo sapendo sempre di essere fissata da un solo ragazzo. Adoro questa sensazione, è come una scarica di adrenalina che mi invade il corpo; sono sudata ma ancora piena di energia.
Continuo a ballare fin quando non vedo Kyle sbalzato in avanti che mi finisce addosso per poi cadere insieme a me sul parquet della pista. Sento l’urlo stridulo di Erika, alzo gli occhi e vedo due tipi che si stanno azzuffando. Tento di rialzarmi ma barcollo sui tacchi: prima che possa accorgermene arrivano altri ragazzi per immischiarsi nella rissa. Kyle mi tende la mano e mi fa rialzare. Sono totalmente circondata da uomini sudati e furiosi. La situazione precipita e io cado preda al panico. Mi scaraventano da una parte all’altra mentre tento di trovare l’uscita.  D’improvviso sento due mani poggiarsi sui miei fianchi; quel tocco inaspettato mi fa sobbalzare. Mi decido a mandare al diavolo  l’ennesimo ubriaco che si getta addosso ad una donna, ma le sue dita passano lungo le mie braccia fino a intrecciarsi alle mie mani, per poi trascinarmi via.
«Vieni, andiamo.» dice lo sconosciuto con voce ferma.
Riesco a vedere solo la sua schiena ma lo riconosco benissimo. E’ lui! Osservo rapita la sua presenza fisica e con quanta sicurezza cammina scansando chiunque possa intralciarlo. Indossa un maglioncino beige che avvolge i muscoli delle sue spalle, disegnandoli.
Finalmente fuori dal locale, respiro a pieni polmoni l’aria fresca.
«Stai bene?» mi chiede.
Mi volto per guardarlo e sprofondo in due occhi blu stupendi. Da così vicino la sua bellezza è ancora più disarmante.
«Si.» rispondo.
Noto il tono lievemente preoccupato della sua voce poi il suo sguardo percorre la mia figura da capo a piedi. Lo vedo rilassarsi e fare un sorrisetto malizioso. Restiamo fermi a guardarci per qualche lungo istante poi lui aggiunge:
«Ti muovi molto bene...»
La sua frase resta sospesa a mezz'aria e io capisco che sta solo attendendo che io pronunci il mio nome.
«Mya, mi chiamo Mya, e… grazie.»
Sto diventando rossa come un peperone.
«Mya…» ripete lui, e continua a guardarmi fisso negli occhi, così cerco di distogliere lo sguardo e mi metto alla ricerca dei miei amici. Vedo Erika gesticolare per attirare la mia attenzione e le faccio capire di calmarsi perché l’ho vista.
«Va' pure! Non preoccuparti.»
«Ok!» rispondo «Allora... buona notte...» faccio una pausa per attendere che anche lui si presenti.
«Noah.» dice concludendo la mia frase.
Annuisco e lo saluto. Lui ricambia con un cenno della mano e aggiunge in un sussurro:
«Buonanotte Mya».
Il mio nome non è mai stato pronunciato in modo così tanto sensuale, e avrei voglia di risentirlo altre mille volte. Gli sorrido e poi mi volto per raggiungere gli altri.
«Ehi! Ce ne hai messo di tempo.» esordisce Erika «Ma quello non era il figo che era entrato nel locale? Lo conosci?» chiede sgranando gli occhi.
«È solo un amico di corso» rispondo facendo spallucce.
«Bhe gran bell’amico direi.»
«Dai ragazzi andiamo via da questo casino» dice Kyle, e ci invita a seguirlo per raggiungere la macchina di Mike.

La domenica mattina mi sveglia il suono del telefono che squilla. Quando lo afferro lo faccio con disappunto. E’ mia madre.
Prima ancora che possa rispondere un flebile pronto la sento gridare «Non dirmi che stavi ancora dormendo a quest’ora?»
Rispondo con un mugugno. Mi volto per guardare la sveglia e mi accorgo che sono solo le otto e trenta.
«Mamma ma è domenica, lo sai che ho solo due giorni di riposo dalle lezioni, per favore.» mi lamento, sbadigliando.
«Ok... è solo che ieri non ti ho sentita. Va tutto bene tesoro?»
«Si..»
Da quando due anni fa ho lasciato casa dei miei genitori, la loro apprensione per me sembra essere raddoppiata. Capisco le loro motivazioni ma vivo solo a un'ora di macchina da loro, non sono poi così lontana! Sono sempre stati dei genitori fantastici ma a ventidue anni ho sentito il bisogno di essere indipendente, perciò ho deciso di affittare un piccolo appartamento vicino l’università.
«Segui sempre le lezioni?» mi domanda.
«Si...»
«Vuoi rispondermi a monosillabi per tutta la mattinata?»
«Si...» dico con altro uno sbadiglio.
«Ok! Ti lascio dormire, ma ricorda di farti sentire ogni tanto… Ah! Ti saluta anche tuo padre.»
«Si, ok! Mamma, ci sentiamo presto>>  riattacco e mi rimetto a dormire, ma non ci riesco; ormai ho perso il sonno. Mia madre sa essere davvero assillante quando vuole. Le avrò detto tantissime volte di non chiamarmi la mattina presto ma sembra proprio non ascoltare. Un’altra cosa da aggiungere alla lista di cosa da fare: la mattina spegnere il telefono!
Mi alzo e faccio colazione. Resto a casa tutto il giorno con Erika e verso sera, mentre stiamo guardando l’ennesimo film sdolcinato alla tv, lei esordisce:
«Ho deciso di lasciare Mike.»
Mi volto verso di lei sconvolta. A dir la verità la sua decisione non mi sorprende più di tanto; è il tono noncurante con il quale lo dice a farlo.
«Perche?» chiedo
«Non so, non provo più le stesse cose.» risponde.
«Tu stai bene?» sono preoccupata per lei.
Non mi aspettavo una simile decisione repentina e temo che lui possa averle fatto qualcosa di grave.
«Si, sto bene. Ho solo deciso di prendermi una pausa. Mi sento come incatenata a questa storia, è ora di guardarmi un po’ in giro.»
Sorride e io mi tranquillizzo. La capisco, è difficile stare con qualcuno che non condivide i tuoi stessi interessi. Essere vicini fisicamente ma poi sentirsi estranei per esperienze di vita può essere devastante. La mia vecchia relazione è finita più o meno per le stesse motivazioni, sono stata io la stupida a non accorgermene in tempo e ho lasciato che lui si prendesse il meglio di me: la mia innocenza. Al solo pensiero fremo ancora di rabbia, soprattutto ai segreti che sono emersi successivamente e dei quali ero del tutto ignara...
Non ho mai creduto che la storia con Mike potesse continuare ma a Erika non l’ho mai detto, ho cercato di rimanerne in disparte. Se era felice lei, ero felice anch’io, quindi ora non posso che appoggiarla.
«Allora ci guarderemo intorno insieme!» le sorrido.
«Tu mi sembra che hai già fatto conquiste, eh!» sogghigna e poi scoppia a ridere.
E, ripensando a quanto accaduto la sera precedente, rido assieme a lei.












martedì 17 febbraio 2015

Ade presenta: DUE SIBILLE A CONFRONTO - Euridice e Selene hanno letto: "La Leggendaria Guerriera - Rinascita di una dea" di Aurora Ballarin

Buongiorno a tutti i nostri Sibillettori,
Oggi vi presento l'ultima fatica delle mie dame: la rubrica Sibille a confronto.
Questa rubrica, esordita già in passato con la recensione del "Dono della felicità" di Sara Purpura, mi ha incuriosito talmente tanto che ho insistito perché l'esperienza si ripetesse ancora.
Per l'occasione ho scelto io stesso il romanzo che le mie Sibille dovevano recensire e la mia scelta è ricaduta su un fantasy che da un po' di tempo mi incuriosisce.
E ora vediamo insieme cosa dicono Euridice e Selene, e se la mia rabbia dovrà abbattersi o meno su questo libro...
 
 





Sinossi:

Venezia 1896

Ainwen Carnelio, giovane rampolla di una delle famiglie più in vista della città, non ha mai capito la ragione del suo strano aspetto.
Cresciuta da un ammiraglio, che l'ha addestrata all'arte della spada fin da bambina e da una madre insolitamente attenta a farle apprendere la magia, la giovane passa le sue giornate divisa tra due realtà: quella diurna, la vita apparentemente normale di una ragazza della sua età; e quella notturna tra duelli, visioni di cui non conosce il significato e incubi che infestano le sue notti.
Tutto evolve all'improvviso il giorno in cui conosce il nuovo istitutore, Barahir. Un uomo enigmatico, di una bellezza unica e fin troppo interessato a lei.
Con il suo arrivo le visioni aumentano, facendosi via via più terrificanti.
Ogni volta che i loro sguardi si incrociano è come se lei vivesse l'esistenza di un'altra persona.
La mente viene travolta da ricordi non suoi e perfino la vita arriva quasi a non appartenerle più, confondendosi con quella di un'altra donna di cui a malapena conosce il nome.
Fino a quando, spossata nell'animo e nelle carni decide di voler sbrogliare la matassa dei misteri di tutta una vita.
Solo un nome dalla sua parte. Un unico fievole indizio a ricollegare ogni sua visione: Urwen.
Il nome della dea degli elfi.
Il nome della donna che, cinquecento anni prima salvò il mondo dall'apocalisse...
Questa ricerca la porterà a riscoprire il suo passato e un destino dannato, da cui non potrà scappare. Una guerra spietata l’attende alle porte del suo domani.
Una battaglia insensata e crudele da cui dipenderà non solo la sua salvezza ma anche il destino di chi ama e del mondo che Urwen, prima di lei, era stata chiamata a proteggere.
Vecchi legami la richiameranno all’esistenza che ancora in fasce aveva gettato alle spalle e dalle stesse ceneri del dolore che comporterà la conoscenza del futuro che l’attende, dovrà ricostruire non solo un mondo, evitandone la fine, ma anche e soprattutto la sua stessa vita…




Euridice pensa:

Questo romanzo mi ha sorpresa e piacevolmente colpita. È il primo volume di una trilogia, e questo ovviamente rende il finale apertissimo, ma la cosa non guasta affatto. Anzi ti lascia una piacevole trepidazione e il desiderio di proseguire nella lettura per sapere cosa accadrà ancora.
Il romanzo è una piacevole commistione di generi: dall’epic allo urban al paranormal.
I due protagonisti, Ainwen e Niccolò, sono due ragazzi normali, che si trovano improvvisamente investiti di enormi responsabilità, dalle quali dipende addirittura il destino dei popoli che abitano la terra.
Tutti i personaggi, dai principali fino all’ultimo dei comprimari, sono tratteggiati con maestria. Si nota che l’autrice è affezionata a ciascuno di loro, infatti dedica al loro carattere e ai loro tratti fisici una descrizione minuziosa che però non diventa mai pedante.
Memorabile la figura di Firion, un cattivo che sa entrarti nel cuore. Ambiguo, appassionato, crudele e insieme tormentato: un vero capolavoro tra i malvagi della narrativa contemporanea.
L’autrice è giovane, la sua prosa è fresca ma mai acerba. Sa scrivere in maniera elegante ma senza pedanteria. E la qualità del testo è eccellente: il romanzo della Ballarin è più curato di quelli che mettono in commercio molte case editrici.
La storia scorre bene, mischiando suspence azione e combattimenti a momenti riflessivi e d’introspezione. La parte epica e quella romance sono perfettamente bilanciate. Nessun tipo di lettore potrà mai dirsi scontento. C’è anche da dire che la trama è assolutamente originale, i colpi di scena mai scontati e la tensione narrativa garantita.
Una nota particolare è d’obbligo per i bellissimi personaggi delle due custodi. Sono tratteggiate con una tale delicatezza da renderle indimenticabili.
Insomma la valutazione di Euridice su questo romanzo è una promozione a pieni voti. E leggerò con piacere il secondo volume.









La Luna pensa:

Quando ho cominciato questo romanzo ero sicura di trovare un altro dei tanti fantasy poco curati, scadenti o emulatori di antiche glorie. Un fantasy epico? Mi dicevo, storcendo la bocca. E poi... anzi, MA poi... ma poi ho conosciuto Niccolò e Ainwen, due personaggi curati con devozione e minuzia da una penna che man mano viene letta diventa indimenticabile, così come lo diventano tutti coloro che incontriamo in questa avventura. Sì, perché la si vive con loro, perché ci si trova catapultati indietro nel tempo in quel mondo fatto di magia, dove una ragazzina normale all'apparenza di troverà presto a lottare contro qualcosa di più grande di lei. Dove il destino del mondo dipenderà da due personaggi che ho amato con tutto il cuore. dove conoscere il cattivo, che per la mia natura appena oscura come il lato della mia luna in ombra, ho amato ancora di più. Perché nulla in questo fantasy è già visto o sentito e nessun personaggio o azione, o combattimento o parte di trama è lasciata al caso e non emozionante.
Ogni particolare è seguito, narrato, incastrato con attenzione e minuzia di particolari che rendono il testo tutt'altro che pesante come spesso accade, ma completo e avvincente.
In una parola? Questo libro è stato una SORPRESA.
Il destino dei popoli dipende finalmente da due ragazzi normali, l'una tormentata da qualcosa che non comprende e legata a qualcosa di meraviglioso, l'altro che ti rapisce.
La scrittura è assolutamente impeccabile. 

La penna è delicata, decisa, fresca. La sintassi e a prosa lasciano a bocca aperta e sicuramente è uno dei migliori fantasy letti in questi ultimi anni.
Dire che lo consiglio è dire poco, perché questo romanzo mi ha rapito, restituendomi la parta di me che ama il fantasy terribilmente.
Quindi lo ringrazio anche.
Si tratta di una trilogia e non mancherò di parlarvi dei prossimi libri che andranno a completare la serie.
Consigliato.