lunedì 19 gennaio 2015

Demetra ha letto: “La luce della musica e l'oscurità degli dei” di Sara Urbinati




Sibilla Demetra ha letto: “La luce della musica e l'oscurità degli dei” di Sara Urbinati.

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Sinossi:

La vita a Roma per Anna non è sufficiente: La decisione che prende è radicale: volare dall'altra parte del mondo, a New York, e iniziare una nuova vita. Ma nella grande mela tutto è diverso, tutto è più grande e pericoloso, compresi gli uomini che incontra, compreso il suo retaggio nascosto tra le pieghe del tempo. Chi sono le persone con cui ha a che fare tutti i giorni? Degli uomini bellissimi o delle Divinità? Toccherà ad Anna trovare la risposta ai suoi interrogativi, affrontando amori tormentati e difficoltà che andranno oltre le barriere della fantasia.

Demetra pensa:
 
Ero partita con molte aspettative su questo romanzo. Mi era piaciuto il titolo, la trama sembrava accattivante e la cover è molto particolare. Però mi dispiace, ma non posso dare un parere totalmente positivo.
Le idee ci sono e sono tante, ma spesso l’autrice le ha buttate lì, approfondendole poco oppure male. L’inizio è molto lento, e non mi è piaciuto per niente.
Anna, la protagonista femminile, si trasferisce con l’amica a New York; incontra Alex, poi suo fratello, due uomini bellissimi ma diversi tra loro. L’innamoramento verso Alex non si è capito, come non si è capita subito la natura di quest’ultimo (cosa che in parte mi è piaciuta, perché da mistero al romanzo). Comunque Alex non l’ho apprezzato.
Dopo un po’ compare Adrian, personaggio che invece mi piace molto. Anna è davvero fortunata, tutti s’innamorano di lei, quindi ti ritrovi a pensare: anch’io voglio questa fortuna!
Tralasciando i miei vaneggiamenti, ancora adesso, dopo aver concluso la lettura e aver letto la parte finale (decisamente migliore dell’inizio) non ho capito il significato del titolo del romanzo. Perché mettere nel titolo “la luce della musica”, se poi non si sviluppa bene quest’aspetto? Ci sono rimasta male e non poco. È una di quelle cose non approfondite e che invece avrei preferito che venisse spiegata meglio.
È stata una lettura non del tutto esaudiente, ci sono un po’ di errori di battitura e qualcuno di ortografia e assegno tre corone d'alloro invece che meno, solo per le ultime 50 pagine che sono state emozionanti.


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