sabato 24 gennaio 2015

DUE SIBILLE A CONFRONTO: Euridice e Demetra hanno letto Il dono della felicità di Sara Purpura



Buonasera, antro.

Euridice e Demetra riemergono dal luogo oscuro nel quale le Sibille passano le loro serate e vi parlano della loro ultima lettura, sulla quale si sono confrontate: Il dono della felicità, di Sara Purpura.



     

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Sinossi:
Lucy ha davanti a sé un futuro radioso come socio del prestigioso studio legale fondato dal padre. Derek vive nell’oscurità e nella rabbia, da quando quest'ultimo l’ha privato degli affetti più cari. Ferire Lucy gli appare la giusta vendetta nei confronti dell’uomo che gli ha distrutto la vita. Con il proposito di esorcizzare il passato e trovare pace, il suo intento sarà avvicinarla e portare a termine il suo piano. A volte, però, tutto può accadere. Può succedere che un risentimento e un'idea di vendetta, si annullino di fronte al prodigio dell'amore e, che l'arroganza di un uomo s’inchini al volere della coscienza. Può succedere, infine, che due anime s’incontrino ignorando di essere predestinate da una vita e cedano al richiamo della passione. Nessun piano può essere seguito alla lettera se a sconvolgerlo è il cuore. Una storia che vi farà credere ancora nella magia dell'amore e nel miracolo più grande che esso possa compiere. 

 Euridice pensa:
Conoscevo quest'autrice solo di nome, ma non avevo mai letto nulla di suo. Ho deciso di accostarmi a questo romanzo, che è stato (finora) il suo più grande successo. E ho scoperto leggendolo che i moltissimi lettori che hanno acquistato il suo ebook non l'hanno fatto a caso.
Il romanzo di Sara Purpura è un romance molto ben scritto e studiato nei minimi dettagli.
La protagonista femminile, Lucy, è un personaggio realistico, pieno e vivo. Il vero capolavoro resta però Derek, il protagonista maschile. Non sempre gli autori riescono a riunire in un unico personaggio fascino e umanità, invece direi che la Purpura ha pienamente colto il bersaglio in questo. Derek si fa amare, qualsiasi lettrice potrebbe scoprirsi invaghita di lui, e al tempo stesso mantiene i caratteri tipici del personaggio reale: la titubanza, la fragilità e i dubbi che appartengono a ognuno di noi.
In questo il doppio punto di vista è davvero utile: ci fa vedere prima con gli occhi di Lucy e poi con quelli di Derek. Prima leggiamo dei difetti che ogni personaggio vede in se stesso e poi ne scopriamo i pregi negli occhi dell'altro.
La storia è molto ben scritta e scorrevolissima. Ogni pagina si divora, il lettore non troverà alcun intoppo in questo romanzo.
Ci sono alcune scene un po' più spinte, ma il romanzo è a tutti gli effetti un rosa ed è anche uno dei migliori che abbia letto negli ultimi tempi. E comunque sia le scene passionali non guastano, anzi si integrano alla perfezione nell'atmosfera di attrazione fatale che si respira sin dalle prime pagine.
Anche i personaggi collaterali, per quanto marginali, sono ben tratteggiati. Mi piacciono soprattutto il padre di Lucy e la madre di Derek, profondi e di grande spessore emotivo.
La trama ha una sua originalità, pur restando strettamente legata alle tematiche e alle aspettative che i lettori di romanzi rosa hanno quando si apprestano a leggere un libro. E' ben congeniata, lascia spazio all'introspezione, ma senza appesantire la lettura.  
Un libro davvero bello, che mi sento di consigliare ai romantici, ma non solo a loro.




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Demetra pensa:
Ho cominciato a leggere questo libro attratta da una cover sicuramente accattivante. Della Purpura avevo già letto Profumo di zagara apprezzandone molto lo stile. Questa Autrice non scrive mai storie sdolcinate o rosa, nel senso lato del termine. Le piace metterci dentro un po’ di dolore, una forte introspezione e, anche Il dono della felicità, ne è la prova. Dalla sinossi immaginavo già cosa avrei trovato e l’aspettativa è stata esaudita per tre quarti.
La storia di Lucy e Derek è tormentata e vissuta con un forte combattimento interiore di lui, che malgrado escogiti la sua vendetta, prova da subito un’attrazione tale da mettere in dubbio se stesso e ciò che sente. Vorrebbe odiare Lucy, ma lei non lo merita, così nasce un sentimento più prepotente del rancore che egli nutre e la storia prende un’altra piega: quella della resa.
È una vicenda che incuriosisce e confonde, ma poi emoziona e commuove e si rimane incastrati fra le sue dinamiche; alla fine, se ne vorrebbe ancora. E qui nasce il primo appunto che posso fare all’Autrice e che mi fa abbassare la valutazione, perché con dei personaggi simili, sui quali c’è stata una caratterizzazione tanto profonda, potevano svilupparsi molte più pagine. Non lo so, forse poteva inventarsi un altro colpo di scena, non sta a me dirlo. Ho percepito tutto il tormento, la passione e infine, l’amore mi è entrato sotto pelle con delle scene da brivido che mi hanno tenuta incollata al libro, ma mi è mancato un pezzo: millesimale, niente di essenziale forse, ma che secondo me, avrebbe reso un’ottima storia un piccolo gioiellino. Il testo è curato ed è una cosa che ho apprezzato. La lettura scorre fluida, senza intoppi. C’è un’intensità nello scritto che a volte, a chi è abituato a una scrittura più lineare, può sembrare pomposa, ma che io amo e che non trovo eccessiva. Il secondo appunto va alle scene hot: si immettono nella storia con cognizione, non stonano, sono equilibrate… troppo. Personalmente, avrei voluto che ce ne fossero di più. L’Autrice le descrive con uno stile che sconfina nella prosa, il che è sublime, ma avrei voluto un tono più semplice, appena più spiccio.
Forse, essendo un Rosa non è nemmeno giusto pretenderlo, ma il personaggio maschile, Derek, è così virile, bello e dannato che non mi sarei mai stancata di vederlo in “azione”. Il terzo appunto, l’ultimo, riguarda i dialoghi con gli amici: Maggie e Nath, che, seppure ho trovato godibilissimi, a volte, mi hanno dato l’impressione di essere stati inseriti per smorzare il tono troppo melodrammatico che stava prendendo la storia e altre, come riempitivo laddove non serviva. Insomma, per la seconda volta, leggendo due dei suoi libri, la Purpura mi ha lasciato un retrogusto malinconico. Una tinta Rosa con qualche pennellata di nero e un punto luce, lì in fondo, che illumina il cuore del lettore e lo porta a riflettere. Il dono della felicità mi ha dato quasi tutto quello che cercavo ed è quel “quasi” che toglie almeno una corona alla valutazione finale. E’ migliorabile? Sì. In mano a un editore questo libro diventerebbe perfetto e ancora non lo è del tutto. Auguro all’Autrice che qualcuno la noti e che rimaneggiando questa storia, la renda al massimo del suo potenziale, perché ce n’è e sarebbe un peccato ignorarlo.



                                  

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