venerdì 6 febbraio 2015

Focus On: Un giorno per innamorarmi di Marianna Mineo

Buon pomeriggio Antro! Focus On sulla nuova uscita di una giovane autrice, Marianna Mineo.




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SINOSSI:

«Mi sono innamorata di te. In un giorno. In un'ora. Dal primo istante in cui ho incrociato il tuo sguardo»
Beatrice lascia Giuseppe, il suo ragazzo. È convinta che i sentimenti d'amore che prova per lui sono ormai evaporati, lasciando il posto alla semplice amicizia. Una sera, per festeggiare questo cambiamento, esce con Yasmine, la sua migliore amica. Ma un incidente improvviso cambia il destino di Bea. In ospedale incontra Gabriele che scombina la sua vita, confondendo la sua mente. Riuscirà Beatrice a comprendere quello che realmente vuole il suo cuore?

ESTRATTO:

Ambulanza, luci blu, sirene. Il nulla ai miei occhi. Poi l’ospedale. Ero sveglia. Io stavo bene. Avevo gli occhi aperti, seduta su quella barella impaziente di avere notizie riguardo le condizioni della mia migliore amica. 
«Come sta la mia amica?» chiesi con un fil di voce.
«Signorina, pensi prima a stare bene lei.» Continuarono a mettere la fascia sul mio polso. Io avevo solo qualche graffio sul volto e una contusione al polso sinistro. 
«Cazzo, io sto bene! Voglio vedere Yasmine, ditemi dov’è» gracchiai. 
«Signorina, è meglio che esca a prendere una boccata d’aria, le comunicheremo presto notizie della sua amica.» Boccata d’aria fu. Seguii il consiglio dell’infermiera e mi ritrovai fuori a prendere un po’ d’aria. Ero talmente tanto sbadata e confusa che sbattei contro il corpo di un uomo con le stampelle. 
«Mi scusi» alzai gli occhi per puntarli sul viso dell’uomo. 
«Oh mi scusi, mi scusi tanto» ripetei in imbarazzo. Occhi verdi che mi squadravano da capo a piedi, capelli color castano scuro, maglioncino nero, jeans e sneakers Nike verdi. Proprio come le mie scarpe. E quelle fottute stampelle che mi misero in imbarazzo. Ero andata addosso a un ragazzo che aveva problemi alle gambe. Che imbecille! 
«Non è nulla. Smettila di scusarti.» 
Quella voce così sensuale mi fece barcollare. Rischiavo di cadere per terra, ma per fortuna le gambe non mi tradirono. 
«Gabriele, piacere» disse sorridendo, allungando - anche se a fatica - una mano verso di me. 
«Beatrice» risposi, contraccambiando la stretta, con la poca forza che mi era rimasta e con la mano “buona”. Perché si era presentato? Chi era? Che cosa voleva? Non stavo bene. Mi girava la testa. In un attimo, svenni tra le sue braccia. Ottimo!

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